

Kallas, 'a Gaza carestia, Israele sblocchi accesso a Ong'
Nota firmata anche da Australia, Regno Unito e Giappone
"Chiediamo al governo israeliano di autorizzare tutte le spedizioni di aiuti delle ONG internazionali e di consentire agli operatori umanitari essenziali di svolgere le loro attività. È necessario adottare misure immediate, permanenti e concrete per facilitare l'accesso sicuro e su larga scala delle Nazioni Unite, delle ONG internazionali e dei partner umanitari". Lo afferma un comunicato diffuso dall'alto rappresentante Ue Kaja Kallas e firmato da vari Paesi Ue, tra cui l'Italia, ed extra-Ue come Australia, Regno Unito e Giappone. "La carestia a Gaza si sta diffondendo sotto i nostri occhi", si legge ancora. "Le sofferenze umanitarie a Gaza hanno raggiunto livelli inimmaginabili. La carestia si sta diffondendo sotto i nostri occhi. È necessario intervenire con urgenza per fermare e invertire la tendenza alla fame. Lo spazio umanitario deve essere protetto e gli aiuti non devono mai essere politicizzati", afferma la dichiarazione. "Tuttavia, a causa delle nuove restrizioni in materia di registrazione, le ong internazionali essenziali potrebbero essere costrette a lasciare immediatamente i territori palestinesi occupati, il che aggraverebbe ulteriormente la situazione umanitaria. Tutti i valichi e le vie di comunicazione devono essere utilizzati per consentire l'afflusso di aiuti a Gaza, compresi cibo, forniture alimentari, ripari, carburante, acqua potabile, medicinali e attrezzature mediche. Non deve essere fatto uso di forza letale nei luoghi di distribuzione e i civili, gli operatori umanitari e il personale medico devono essere protetti". "Siamo grati agli Stati Uniti, al Qatar e all'Egitto per i loro sforzi volti a promuovere un cessate il fuoco e a perseguire la pace. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco che ponga fine alla guerra, affinché gli ostaggi siano liberati e gli aiuti possano entrare a Gaza via terra senza ostacoli", conclude la nota.
T.Hofmann--NRZ