

The Voice of Hind Rajab, a Venezia irrompe il dolore di Gaza
Nel film in gara le grida d'aiuto di bimba palestinese uccisa
È una regola non scritta, ma è come una tavola della legge che nei festival internazionali come Cannes, Venezia e Berlino ci siano film destinati ad entrare quasi di diritto nel palmares. Questo è tanto più vero per 'The Voice of Hind Rajab' di Kaouther Ben Hania, in corsa all'82/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia che si apre il 27 agosto e poi in sala con I Wonder Pictures. Qual è la forza di questo film della quarantasettenne regista tunisina? Può contare su ben tre elementi: la verità, la contemporaneità e l'universalità. Intanto la verità, perché racconta quello che è successo davvero il 29 gennaio 2024, quando i volontari della Mezzaluna Rossa hanno ricevuto una chiamata di emergenza da parte di una bambina di cinque anni, Hind Rajab, intrappolata a Gaza in un'auto gli zii e i cuginetti mentre tentavano di fuggire durante un attacco dell'esercito israeliano. Hind implorava al telefono di essere salvata perché in quell'auto in cui si era nascosta sotto il sedile era, tra l'altro, l'unica sopravvissuta. I volontari cercarono allora di mantenere il contatto con lei e soprattutto farle arrivare un'ambulanza, ma senza alcun successo. Israele, comunque, non ha mai ammesso di essere responsabile dell'accaduto e tantomeno di avere forze militari e carri armati nei luoghi in cui è accaduta la tragedia. Per quanto riguarda invece la contemporaneità, è facile immaginare che, quando il 3 settembre il film passerà in concorso al Lido, a Gaza ci sarà ancora una situazione esplosiva e quindi non si può escludere che la giuria possa dare - anche con un premio importante - un segnale di protesta contro la politica di Netanyahu. Infine l'universalità del messaggio. Le telefonate intercorse fra la bambina e i volontari, lo zio in Germania e la madre, sono davvero strazianti e danno voce alle migliaia di bambini morti finora in questa guerra. Parlando della forza emotiva di quest'opera, il direttore artistico Alberto Barbera, alla presentazione del programma ufficiale della Mostra, ha trattenuto a stento la commozione: "È un film che susciterà impressioni e spero non polemiche".
T.Hofmann--NRZ